I fumetti e la Shoah. L’immagine a servizio della memoria

I fumetti e la Shoah. L’immagine a servizio della memoria

La mostra del Mémorial de la Shoah di Parigi farà tappa a Rimini
27 gennaio – 10 marzo 2024
Sala d’Isotta, Castelsismondo, Rimini in collaborazione con Fellini Museum

Evento storico senza precedenti, la Shoah occupa un posto di rilievo nella memoria collettiva contemporanea. Anche il fumetto e il graphic novel hanno affrontato l’argomento, non senza prudenza, errori e tentennamenti, talvolta con genialità. Da quando, e come, gli autori di fumetti e graphic novel hanno ripreso l’argomento ? Come vengono trasmesse le testimonianze? Come si sviluppano le storie in base ai riferimenti politici, sociali ed estetici del nostro tempo, mentre alcune forme di antisemitismo perdurano ? Come è intervenuta la censura su alcune pubblicazioni durante il ventennio fascista ?

Leggi la presentazione e il programma di incontri.

Evento storico senza precedenti, la Shoah occupa un posto di rilievo nella memoria collettiva contemporanea. Anche il fumetto e il graphic novel hanno affrontato l’argomento, non senza prudenza, errori e tentennamenti, talvolta con genialità. Da quando, e come, gli autori di fumetti e graphic novel hanno ripreso l’argomento ? Come vengono trasmesse le testimonianze? Come si sviluppano le storie in base ai riferimenti politici, sociali ed estetici del nostro tempo, mentre alcune forme di antisemitismo perdurano ? Come è intervenuta la censura su alcune pubblicazioni durante il ventennio fascista ?

La mostra cerca di rispondere a questi interrogativi attraverso l’analisi di diverse opere pubblicate dagli anni Trenta ad oggi in diversi paesi, in particolare Stati-Uniti, Giappone, Francia, Belgio e Italia.
Tra le tante opere esposte, dei cult come Capitan America e Topolino, il giornalino fascista il Balilla, la Storia dei 3 Adolf del giapponese Osamu Tezuka, le avventure del fattorino belga Spirou, il dirompente Maus di Art Spiegelman, ma anche varie pubblicazioni realizzate insieme ai testimoni. Tra questi, Ginette Kolinka in Francia e Liliana Segre in Italia.

credit Enki Bilal, Mémorial de la Shoah

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